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[RECE][SUB] The Fourth Portrait

 foto Îshta 18 Feb 2012

Un altro bel film sull'infanzia e l'abbandono. Un film crudo e duro.
Rimango sempre sorpresa nel vedere questo genere di film, perchè non rispecchia mai l'idea e la prospettiva che mi era fatta.
Non parlo tanto di un lieto fine, ma piuttosto di un pò di giustizia.

Grazie Mille per i sub. :em41:
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 foto nickmattel 19 Feb 2012

Grazie 1000
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 foto paolone_fr 05 Mar 2012

la storia parte con il piccolo xiang che sta al capezzale del padre morente, all'ospedale, e lo sorveglia nel suo ultimo giorno di vita, aspettando che esali l'ultimo respiro per poi avvisare gli infermieri, e lo fa così, come se fosse nulla.
rimasto senza nessuno, se ne va a zonzo con un bizzarro anziano che raccoglie rottami per qualche giorno, finché i servizi sociali non mostrano la volontà di affidarlo a un orfanotrofio. ma proprio qui avvinen la sopresa che la madre di xiang si rifà viva dopo anni e lo porta a vivere con lei. la nuova vita di xiang, tra la madre che lavora in un locale notturno, il patrigno nullafacente e il fratellino infante che non ha mai conosciuto, cambia radicalmente. il fratello maggiore di xiang, scomparso anni prima e mai più ritrovato, continua poi ad apparirgli in sogno...
storia agrodolce che gira introno a un marmocchio problematico ma sempre meno di quelli che gli vivono al fianco, girata con maestria e sentimento. notevole la fotografia calda che ricorda quella di mark ping bin lee.
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 foto JulesJT 02 May 2013

Mi piacque ASSSSSSSAI....... bel lavoro, ragazz*!! ;)
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 foto François Truffaut 23 Nov 2015

Altro piccolo gioiellino della New Wave taiwanese: tra i meriti quello di offrirci un personaggio bambino che si esprime e si comporta come tale, realistico, non come vediamo spesso nei film nostrani e hollywoodiani in cui i marmocchi parlano come un libro stampato e si atteggiano da adulti.
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 foto Iloveasia 22 Feb 2017

Grazie al lavoro d'equipe per questa chicca taiwanese. Come dicevo nel commento, asciutto e duro fino ad essere impietoso. Ma il bellissimo finale è un regalo del regista al suo protagonista, come una carezza di speranza.
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