[RECE][SUB] Cave of Forgotten Dreams
g.stalker
28 Feb 2012
ho verificato e i subs postati sono in sincrono anche con la versione bluray. Grazie per la traduzione
Messaggio modificato da François Truffaut il 28 February 2012 - 05:36 PM
Motivo della modifica: : Violazione del disclaimer.
![:em83:](http://www.asianworld.it/forum/public/style_emoticons/default/em83.gif)
Messaggio modificato da François Truffaut il 28 February 2012 - 05:36 PM
Motivo della modifica: : Violazione del disclaimer.
Lapidus
28 Feb 2012
Perfetto anche per me! Vi ringrazio ancora una volta per il prezioso lavoro che fate.
Umberto D.
02 Mar 2012
g.stalker, il 28 February 2012 - 05:22 PM, ha scritto:
ho verificato e i subs postati sono in sincrono anche con la versione bluray. Grazie per la traduzione ![:em83:](http://www.asianworld.it/forum/public/style_emoticons/default/em83.gif)
![:em83:](http://www.asianworld.it/forum/public/style_emoticons/default/em83.gif)
buono a sapersi. Grazie ai tuoi sub lazarusg la visione di questo ultimo interessante lavoro di Herzog avverrà prima di quanto immaginassi!
Messaggio modificato da Umberto D. il 02 March 2012 - 08:45 AM
Asaka
02 Mar 2012
Che vergogna, non ho ancora ringraziato per questi sub ![:em12:](http://www.asianworld.it/forum/public/style_emoticons/default/em12.gif)
Grazie a larazusg per la traduzione e a Shima per la fondamentale ed imprescindibile revisione
![:em12:](http://www.asianworld.it/forum/public/style_emoticons/default/em12.gif)
Grazie a larazusg per la traduzione e a Shima per la fondamentale ed imprescindibile revisione
![:em41:](http://www.asianworld.it/forum/public/style_emoticons/default/em41.gif)
Tanaka
31 May 2012
Cave of Forgotten Dreams di Werner Herzog
![Immagine inserita](http://ia.media-imdb.com/images/M/MV5BMTYxNDExMzUwMl5BMl5BanBnXkFtZTcwNjM2MzYwNQ@@._V1._SY317_.jpg)
Non è il miglior documentario di Herzog.
La grotta è lunga 400 metri e il film 95 minuti.
Con metà tempo, forse, non avrebbe guadagnato la dignità della sala ma quest’opera, davvero unica, si sarebbe distinta anche per il sottrarsi alle logiche di mercato.
Per cosa si distingue, invece?
Anzitutto per la scelta felicissima del 3D che, per riprendere pitture su rocce sporgenti era fondamentale; poi per le musiche, neo Popol Vuh, del solito Ernst Reijseger che, ormai, è quasi simbiotico, come poetica, col suo committente. Infine, ma questa non è una novità per il Nostro, la totale assenza d’intenti didattici stile National Geographic.
Ma se siamo lontani dal documentario da Disney Channel (e forse anche dallo stile ‘Focus’, dello sponsor), non siamo nemmeno in quegli interstizi di assurdo, così algidamente ma con precisa poetica, esposti in molte opere di Herzog, sia documentaristiche, sia di fiction.
Forse a causa dei limiti e dei tempi di ripresa ristretti, forse perché abbacinato egli stesso da quanto andava documentando, il film manca dell’idea o della visionarietà che ci si sarebbe aspettati da un autore come lui.
Perché quello che viene mostrato è una delle cose più belle, potenti, stupefacenti mai viste prima.
Se le pitture rupestri non sono opera di qualche studente buontempone delle Belle Arti, allora, quello che c’è in quella grotta, getta una luce completamente nuova sul mio, almeno, modo di pensare i nostri antenati e il loro rapporto col mondo e gli animali.
Le figure sono disegnate con una tale plasticità ed espressività che non si possono fare risalire a un semplice intento decorativo.
Gli animali parlavano e forse erano tramite, come per i nativi americani, dei messaggeri del Grande Spirito.
O forse, più semplicemente, gli uomini di 30.00 anni fa erano in quell’Eden dove non c’erano separazioni fra le creature, dove la caccia era naturale (o sacra), dove c’era la sapienza per dipingere, testimoniare il proprio modo di vivere e la propria civiltà.
Io non ho mai abbracciato una pianta e considero mentecatti quello che lo fanno ma questo film va visto.
Al cinema.
Ultima chance è stasera.
Cercate la sala più vicina che lo proietta, sacrificate gli esosi dieci euri e poi mi saprete dire.
![Immagine inserita](http://ia.media-imdb.com/images/M/MV5BMTYxNDExMzUwMl5BMl5BanBnXkFtZTcwNjM2MzYwNQ@@._V1._SY317_.jpg)
Non è il miglior documentario di Herzog.
La grotta è lunga 400 metri e il film 95 minuti.
Con metà tempo, forse, non avrebbe guadagnato la dignità della sala ma quest’opera, davvero unica, si sarebbe distinta anche per il sottrarsi alle logiche di mercato.
Per cosa si distingue, invece?
Anzitutto per la scelta felicissima del 3D che, per riprendere pitture su rocce sporgenti era fondamentale; poi per le musiche, neo Popol Vuh, del solito Ernst Reijseger che, ormai, è quasi simbiotico, come poetica, col suo committente. Infine, ma questa non è una novità per il Nostro, la totale assenza d’intenti didattici stile National Geographic.
Ma se siamo lontani dal documentario da Disney Channel (e forse anche dallo stile ‘Focus’, dello sponsor), non siamo nemmeno in quegli interstizi di assurdo, così algidamente ma con precisa poetica, esposti in molte opere di Herzog, sia documentaristiche, sia di fiction.
Forse a causa dei limiti e dei tempi di ripresa ristretti, forse perché abbacinato egli stesso da quanto andava documentando, il film manca dell’idea o della visionarietà che ci si sarebbe aspettati da un autore come lui.
Perché quello che viene mostrato è una delle cose più belle, potenti, stupefacenti mai viste prima.
Se le pitture rupestri non sono opera di qualche studente buontempone delle Belle Arti, allora, quello che c’è in quella grotta, getta una luce completamente nuova sul mio, almeno, modo di pensare i nostri antenati e il loro rapporto col mondo e gli animali.
Le figure sono disegnate con una tale plasticità ed espressività che non si possono fare risalire a un semplice intento decorativo.
Gli animali parlavano e forse erano tramite, come per i nativi americani, dei messaggeri del Grande Spirito.
O forse, più semplicemente, gli uomini di 30.00 anni fa erano in quell’Eden dove non c’erano separazioni fra le creature, dove la caccia era naturale (o sacra), dove c’era la sapienza per dipingere, testimoniare il proprio modo di vivere e la propria civiltà.
Io non ho mai abbracciato una pianta e considero mentecatti quello che lo fanno ma questo film va visto.
Al cinema.
Ultima chance è stasera.
Cercate la sala più vicina che lo proietta, sacrificate gli esosi dieci euri e poi mi saprete dire.
Shimamura
31 May 2012
Tanaka ti ho spostato qui. Fai sempre una ricerca prima di postare, casomai del film si sia già parlato.
![:em69:](http://www.asianworld.it/forum/public/style_emoticons/default/em69.gif)
Tanaka
31 May 2012
La coltissima ed esuberante Piccì, così segnala:
“Insisto ancora sul sentimento di sorpresa che si prova a Lascaux. Questa straordinaria caverna non cesserà mai di sbalordire: non finirà mai di corrispondere a quella brama di miracolo, che è, nell’arte come nella passione, l’aspirazione più profonda della vita. Ciò che reputiamo degno di essere amato è sempre ciò che per qualche verso ci sorprende: è l’insperato, l’insperabile. Come se, paradossalmente, la nostra essenza fosse costituita dalla nostalgia di raggiungere ciò che credevamo impossibile”
Georges Bataille - Lascaux. La nascita dell'arte
Messaggio modificato da Tanaka il 31 May 2012 - 06:04 PM
“Insisto ancora sul sentimento di sorpresa che si prova a Lascaux. Questa straordinaria caverna non cesserà mai di sbalordire: non finirà mai di corrispondere a quella brama di miracolo, che è, nell’arte come nella passione, l’aspirazione più profonda della vita. Ciò che reputiamo degno di essere amato è sempre ciò che per qualche verso ci sorprende: è l’insperato, l’insperabile. Come se, paradossalmente, la nostra essenza fosse costituita dalla nostalgia di raggiungere ciò che credevamo impossibile”
Georges Bataille - Lascaux. La nascita dell'arte
Messaggio modificato da Tanaka il 31 May 2012 - 06:04 PM