[RECE][SUB] A Touch of Zen
Gargoy 17 Sep 2005
Questo genere di film non sono tra i miei preferiti, ma questo film è stupendo! Non avrei mai immaginato che fosse così vecchio se non avessi visto l'anno scritto...
lexes 17 Sep 2005
nickmattel, il Sep 17 2005, 03:51 PM, ha scritto:
...se passi portati l'ombrello però se non ti va di scansarti le sputazzelleMessaggio modificato da Lexes il 17 September 2005 - 05:09 PM
nickmattel 17 Sep 2005
Lexes, il Sep 17 2005, 05:07 PM, ha scritto:
What? Cos'è puzzulano?
mizushima76 17 Sep 2005
Capisco che Lexes sia uno degli esponenti di punta del sito e che Nickmattel brilli nel firmamento degli intellettuali italiani , ma lo spamming selvaggio andrebbe evitato, no?
lexes 17 Sep 2005
anche tu andresti evitato eppur si fa eccezione... è davvero un forum fantastico questo!
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XDDDDDDD
ok, basta, basta
ritorniamo pure a touch of noia^^
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ok, basta, basta
ritorniamo pure a touch of noia^^
polpa 07 Jan 2007
Squallidissimi i commenti su questo topic, per uno dei film più in alto nella Top 50 di Asian World <___<
Forza, qualcun altro dica qualcosa di più interessante ^_^
Forza, qualcun altro dica qualcosa di più interessante ^_^
paolone_fr 07 Jan 2007
Parliamo di WUXIA: Hsia Nu è IL FILM
Parliamo di Cinema asiatico: Hsia Nu è UN GRAN FILM
...chissà dov'erano i gloriosi cineasti koreani ai tempi:
Hp 1): puzzavano di latte
Hp 2): vivevano la loro esistenza di vegetali sospiranti, in attesa della reincarnazione
Parliamo della regia: King Hu è IL MAESTRO
...insomma, in onore del Maestro:
(qualcuno nota qualche assenza??? )
Se è vero che il film è lungo, è altrettanto vero che tenere un livello di intensità descrittiva come quello di Hsia Nu per quasi 3 ore (dipende dalle versioni, mi pare si vada da 177 a circa 200 minuti) è una cosa MOSTRUOSA.
Vado in ordine sparso, per squarci di ricordo nella memoria (che, chi conosce, sa come croce ma pure delizia del genere umano - Huang Yaoshi):
il fruscio dell'erba ai bordi della strada
il sibilo del vento
il cappello calato sul volto del misterioso straniero che fa visita al pittore Ku
la faccia improbabile di Shih Jun, dentone, nei panni del fuggitivo braccato
gli occhi di Hsu Feng - il gelo e il fuoco nel cuore dell'algida eroina
il maestro buddista Chan, dal volto pacioso, ma con le mani d'acciaio
il SOLE, accecante metafora
il bambù, la foresta dalla calma mortale
la notte di luna
...
Nota:
vista l'ambientazione cinese dell'epopea di King Hu, personalmente avrei tovato più appropriato usare il termine originale di Chan, e non il nipponizzato Zen; purtroppo, si sa, l'aggressività è un atteggiamento spesso vincente, anche in questioni di propaganda culturale, e il Nippon dalle tendenze autocratiche ha sempre saputo vendersi bene, mentre la mancanza di complessi d'inferiorità (o la coscienza della propria superiorità) della cultura cinese ha fatto sì che fosse meno evidente l'esigenza di diffusione della stessa presso popoli stranieri e occidentali (spesso barbari).
Nota2:
la storia della lavorazione di Hsia Nu è piuttosto elaborata; alcuni indicano il 1969 addirittura, come data di uscita del film, il quale però pare sia stato girato fino al 1971 e uscito al pubblico nello stesso anno o nel 1972, per finire ad essere premiato a Cannes nel 1975...
Parliamo di Cinema asiatico: Hsia Nu è UN GRAN FILM
...chissà dov'erano i gloriosi cineasti koreani ai tempi:
Hp 1): puzzavano di latte
Hp 2): vivevano la loro esistenza di vegetali sospiranti, in attesa della reincarnazione
Parliamo della regia: King Hu è IL MAESTRO
...insomma, in onore del Maestro:
(qualcuno nota qualche assenza??? )
Se è vero che il film è lungo, è altrettanto vero che tenere un livello di intensità descrittiva come quello di Hsia Nu per quasi 3 ore (dipende dalle versioni, mi pare si vada da 177 a circa 200 minuti) è una cosa MOSTRUOSA.
Vado in ordine sparso, per squarci di ricordo nella memoria (che, chi conosce, sa come croce ma pure delizia del genere umano - Huang Yaoshi):
il fruscio dell'erba ai bordi della strada
il sibilo del vento
il cappello calato sul volto del misterioso straniero che fa visita al pittore Ku
la faccia improbabile di Shih Jun, dentone, nei panni del fuggitivo braccato
gli occhi di Hsu Feng - il gelo e il fuoco nel cuore dell'algida eroina
il maestro buddista Chan, dal volto pacioso, ma con le mani d'acciaio
il SOLE, accecante metafora
il bambù, la foresta dalla calma mortale
la notte di luna
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Nota:
vista l'ambientazione cinese dell'epopea di King Hu, personalmente avrei tovato più appropriato usare il termine originale di Chan, e non il nipponizzato Zen; purtroppo, si sa, l'aggressività è un atteggiamento spesso vincente, anche in questioni di propaganda culturale, e il Nippon dalle tendenze autocratiche ha sempre saputo vendersi bene, mentre la mancanza di complessi d'inferiorità (o la coscienza della propria superiorità) della cultura cinese ha fatto sì che fosse meno evidente l'esigenza di diffusione della stessa presso popoli stranieri e occidentali (spesso barbari).
Nota2:
la storia della lavorazione di Hsia Nu è piuttosto elaborata; alcuni indicano il 1969 addirittura, come data di uscita del film, il quale però pare sia stato girato fino al 1971 e uscito al pubblico nello stesso anno o nel 1972, per finire ad essere premiato a Cannes nel 1975...
polpa 09 Jan 2007
Graziew paolone per le notizie e le precisazioni.
Nel frattempo godo: ho ritrovato le immagini che a suo tempo avevo uppato su imageshack (e non mi ricordavo)
Nel frattempo godo: ho ritrovato le immagini che a suo tempo avevo uppato su imageshack (e non mi ricordavo)